Le Suore dello Spirito Santo sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio

La congregazione deriva dal monastero delle Benedettine Cassinesi di Ariano Irpino, presso il quale esisteva anche un educandato. Il monastero venne soppresso il 7 luglio 1866 e le benedettine, per poter continuare la loro attività, chiesero al vescovo Francesco Trotta di trasformare la comunità monastica in congregazione religiosa: la congregazione venne eretta con decreto dell’8 dicembre 1877.
Il vescovo di Ariano, il lazzarista Andrea D’Agostino, riorganizzò la congregazione e diede alle suore delle nuove costituzioni, più consone alla loro attività educativa. Per questo, assieme a Giuseppina Arcucci, prima superiora generale della congregazione, D’Agostino è considerato fondatore delle suore dello Spirito Santo.
L’istituto venne approvato dalla Santa Sede il 23 dicembre 1948. Nella casa madre di Ariano Irpino sono ubicati il sepolcro della fondatrice e il museo “Arcucci” a lei dedicato.
Le religiose si dedicano principalmente all’istruzione e all’educazione cristiana della gioventù e ad altre opere caritative. Oltre che in Italia, la congregazione è presente, dal 1986, nelle Filippine (fino al 1974 era presente anche in Canada), nonché, dal 2002, in Indonesia. La sede generalizia è a Roma. Alla fine del 2008 la congregazione contava 100 religiose in 11 case.
Dal 12 dicembre 2014 sono presenti in Urbania per svolgere un’attività pastorale, collegata al mondo dell’Oratorio, delle famiglie, dei malati; curano la chiesa parrocchiale e le liturgie.

Risiedono nella casa accanto alla Chiesa dello Spirito Santo.

Piazza dei Martiri della Libertà, 9
61049 Urbania (PU)

Tel. +390722318563

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CHIESA DELLO SPIRITO SANTO – TEMPIO VOTIVO DEL BOMBARDAMENTO

Già chiesa dello Spirito Santo, il tempio fu eretto per ricordare le vittime del disastroso bombardamento aereo subito da Urbania il 23 gennaio 1944. Al suo interno l’artista urbaniese Augusto Ranocchi commemora il luttuoso avvenimento con un grande mosaico realizzato nell’abside (1969) e una serie di immagini fotografiche documenta la tragicità dell’evento.

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