LA MADONNA DEI PORTICI

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Le notizie sono prese da uno scritto di Giuseppe Raffaelli “Memorie della Madonna dei Portici di Castel Durante”, stampato nel 1853, in Urbania, dalla tipografia Rossi Filippo, in omaggio e preghiera alla Madonna, mentre infieriva il terribile morbo asiatico. Cosi descrive il Raffaelli la Madonna dei Portici, così detta, perché all’inizio si trovava e si venerava sotto i portici di Castel Durante.
“Non si sa quale timonata creatura, poco prima della metà del sec. XV, per accendere maggior mente il popolo alla devozione verso la gran Madre di Dio, ne facesse dipingere a fresco, sotto i portici di casa Basoia ed Ugolino (le quali case rispondono a quella di Travaglini, accanto oggi al negozio di brustoline ed erbe della Lucia Baldelli, dove tuttora si conserva sotto i portici, antica, malfatta Copia di tale Immagine di fronte al pozzo presso il portone del S. Monte (di pietà) pietosa, ben condotta Immagine in un quadro alto 120 cm. , largo 50. Quel pittore vi figurò la Beatissima Vergine assisa sopra un dado di marmo in un cuscino verdognolo con nappo agli angoli, vestita a rosso e di un manto celeste corso all’ intorno da una trina d’oro, manto che calandole dal capo giù per gli omeri va a sovrapporsi nelle ginocchia, scivolando fino ai piedi, dei quali appare fuori la sola calzata punta del destro. Ha sulla testa l’aureola, al collo una crocetta, raccoglie in atto di devozione la mano destra sotto il petto, sorregge nella sinistra il sedente Bambino, che posa i nudi piedini sulle ginocchia materne. Coperto di una tunica tirante al colore rosa secca, ricinta al fianco, Egli adagia sulla spalla sinistra della Genitrice il capo adorno di un diadema d’oro alla greca. Assicura sulle ginocchia con la sinistra il globo terrestre sormontato dalla croce, e con i tre primi detini della destra benedice agli spettatori. Gli anni travolsero nell’oblio la memoria di chi la ritrasse; ma certo fu condotta a modo di quei tempi, con grazia tanto e vivezza sì fatta di tinte d’averla per opera di Bernardino Dolci, l’ottimo in quel torno dei durantini pittori”.

LA MADONNA,MEDIATRICE DI GRAZIE

I Durantini spesso si fermavano a pregare dinanzi a quella Immagine e molti ne ricevettero grazie. Secondo una pura tradizione di popolo si racconta che un condannato ingiustamente al patibolo si rivolse a Lei, e la Madonna gridò: “Lasciatelo, egli è innocente”.
Aumentò la venerazione e le grazie si moltiplicarono, tanto che malati e lontani desiderarono avere copia dell’Immagine, la quale fu scolpita in rame con la scritta “Vero ritratto della Madonna dei Pontici di Cartel Durante”, a cura del Municipio, che in fondo all’Immagine vi volle impresso il gonfalone con le chiavi in croce e sotto il giglio, emblema di Castel Durante.

IL CULTO ALLA MADONNA DEI PORTICI FUORI DI URBANIA

Culto e prodigi crebbero e la devozione a quella Immagine si estese anche fuori di Castel Durante. Così avvenne tra gli abitanti di S. Donnino in Solio, diocesi di Bertinoro, dove nel 1505 l’Immagine della Madonna dei Portici apparve in uno splendore indicibile nelle acque del piccolo lago ripetutamente, visto prima da una e poi da più persone, per cui la domenica 21 luglio l’abate coi monaci si portò al laghetto, dove poterono vedere l’immagine di Maria col Bambino in braccio e la scritta ai piedi “Vero ritratto della Madonna dei Portici di Castel Durante”. Si inginocchiarono per venerarla: l’Immagine “corse da sé alla sponda presso l’Abate, il quale presala in mano, senza trovarla menomamente bagnata, benedisse con essa gli astanti; poi con grande gioia e cantici di letizia, la portò processionalmente alla sua Chieda collocandola sull’Altane dei SS. Apostoli Pietro e Paolo, dove tuttora rimane in grande venerazione, col titolo stesso primitivo di “Madonna del Fonte”. Nel 1630 gli abitanti di quelle zone furono liberati dalla cosi detta peste di Milano.
E la venerazione non si limita nel popolo di S. Donnino, ma si estende ai circostanti e lontani per le continue guarigioni di infermi che ad essa ricorrono supplichevoli, e per molti altri prodigi, e per la liberazione dai vari castighi con cui Dio punisce i peccati degli uomini, specialmente da epidemie e morbi contagiosi, che in diversi tempi fecero strage.

IL CULTO ALLA MADONNA DEI PORTICI IN CASTEL DURANTE

A Castel Durante, per l’aumentare della venerazione e, di conseguenza, il continuo baciucchiar dei fedeli, l’appicamento de’ voti ed il fumo delle frequenti luminarie, per circa un secolo e mezzo, l’affresco era andato deperendo e allora, nel 1589, si provvide a farla nuovamente lumeggiare da valente pennello, mentre era sentita l’esigenza di portare l’Immagine in una Chiesa, perché il portico mal valeva a più contenere la calca dei devoti.
L’occasione si presentò quando il Consiglio dei Sessanta, nel 1601, fece voto alla Madonna che, dove facesse lieto d’un rampollo l’ottimo e adorato lor principe Francesco Maria II, si sarebbe trasportata l’Immagine miracolosa pitturata sotto i portici nella Badia, le si farebbe una cappella nell’altare di S. Barbara e si doterebbe di 40 fiorini una donzella.
La duchessa Livia, dopo 4 anni, dette certezza di gravidanza e nel 1605 nacque il desiderato successore allo Stato, Federico Ubaldo e finalmente i Durantini si dettero attorno per isciogliere iI voto. Collocata nella Badia il popolo la riguardò come Comprotettrice e fu chiamata Madonna della Badia (riguardo alla Chiesa in cui fu messa) o della Piazza (perché i portici erano adiacenti alla pubblica piazza). Fu costruita una cappelletta e lì collocato l’affresco (oggi resta solo un largo frammento della Madonna recentemente restaurato) che purtroppo dovette essere rimosso durante i lavori di restauro della Cattedrale e sostituito con una tela che si può vedere anche oggi sotto cristallo in un elegante ornato ad intaglio vagamente indorato nella Cappella dedicata alla Madonna.

CAPPELLA-SANTUARIO DELLA MADONNA DEI PORTICI

L’Immagine della Madonna dei Portici è oggi onorata nella bella CAPPELLA-SANTUARIO della CATTEDRALE DI URBANIA, nell’altare, che era di proprietà della famiglia Scirri, e che poi il vescovo Mons. Honorati consacrò alla Vergine di Loreto, come è evidente dalle decorazioni che ci sono in alto. La Cappella, dedicata già alla Madonna di Loreto e che per un po’ di tempo appartenne ai Matterozzi-Brancaleoni, oggi è sacra alla “MADONNA DEI PORTICI”.
Nel 1856, per un voto fatto durante l’epidemia del colera, in ringraziamento alla Vergine per aver liberato la città dalla peste, con il contributo di tutti la Cappella è stata abbellita, e, nel 1884, nuovamente ornata. Nel 1983, in occasione dei lavori di restauro e della tinteggiatura della Cattedrale, anche la Cappella è stata riportata allo splendore originale.

LA FESTA DELLA MADONNA DEI PORTICI, “MADRE DELLA MISERICORDIA”

Il vescovo Mons. Guerrantonio Boscarini con grande zelo risvegliò negli Urbaniesi la devozione alla Madonna dei Portici, celebrando ogni anno, dal 1852, nella domenica fra l’ottava del Protettore, l’Ufficio e la Messa alla Madonna sotto il titolo della Misericordia.
E tuttora la Domenica che segue la festa di S. Cristoforo M., Patrono della città e Diocesi, Urbania celebra la festa della MADONNA DEI PORTICI, MADRE DI MISERICORDIA, che è compatrona, e, nel pomeriggio, dal 1926, vi è la “SAGRA DELL’AUTOMOBILISTA” con la BENEDIZIONE DELLE AUTO, che sfilano avanti l’obelisco di S. Cristoforo, nell’omonima piazza, ricevendo la benedizione con l’insigne Reliquia dell'”OMERO DI S.CRISTOFORO”.
Quando la festa di S. Cristoforo M. (25 luglio) cade di sabato, in processione, insieme alla Statua di S. Cristoforo, si porta anche l’Immagine della Madonna dei Portici.
La stupenda enciclica di papa Giovanni Paolo II “DIVES IN MISERICORDIA”, sulla misericordia, ci deve far amare e invocare ancora di più la nostra Protettrice, perché Dio ama far arrivare a noi la sua misericordia attraverso Maria SS., che è realmente “MADRE DELLA MISERICORDIA”.

Alla Madonna dei Portici
Per le famiglie

S. Maria, Madre della Misericordia,
Madonna dei Portici,
ti presentiamo le nostre famiglie
perché tu le protegga dal male,
e le liberi da ogni pericolo.
Guida gli sposi nell’impegno
di una sincera relazione d’amore fra loro e con i figli.
Accogli nel tuo abbraccio misericordioso
le coppie di sposi che vivono momenti difficili,
per carenza di armonia, di salute o di lavoro.
Apri il tuo cuore di madre ad ogni famiglia:
sostieni coloro che cercano la santità della vita,
illumina chi ha smarrito la fede,
proteggi quanti si sono separati
ed hanno formato nuove unioni,
benedici coloro che sono rimasti soli
e prendi per mano i giovani
che si preparano a formare la loro famiglia.
S. Maria, Regina delle Famiglia,
mostra ad ogni nostra casa il tuo Figlio Gesù.
O clemente, o pia,
o dolce Vergine Maria.
Amen

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